Nemmeno una ruga
Quarant’anni e nemmeno una ruga.
Quarant’anni e non sentirli.
I suoi primi quarant’anni.
Quarant’anni e poi?
Un anniversario importante oggi, il compleanno di un personaggio simbolo di un’epoca, no di più, il personaggio che più di tutto e tutti ha incarnato per almeno due generazioni la dolcezza, un’icona di stile, sinonimo di tenerezza e simpatia, crogiuolo di pensieri positivi e meravigliose aspettative.
Siamo onesti, ammettiamolo, tutti nella nostra vita abbiamo avuto a che fare con Hello Kitty almeno una volta.
Chi fa finta di non conoscerla mente, come si fa a ignorare la tenera micina dal fiocco rosso, che ha tappezzato con il suo faccino il mondo intero?
Dallo zainetto delle elementari al magnete sul frigorifero…Hello Kitty è pressoché ovunque.
Giovanile matriarca di una famiglia di esserini squinternati e terribilmente simpatici, tra cui ricordiamo il ranocchio Keroppi e il pinguino burbero Badtz Maru, è nata nel 1975.
Creata dalla designer Yuko Shimizu e attualmente disegnata da Yuko Yamaguchi è un japanese bobtail dalle sembianze vagamente antropomorfe, simbolo eterno di cultura kawaii.
Termine tradizionale nipponico, in Italia trova la sua traduzione più attinente in “puccioso”, ovvero dolce e incredibilmente tenero, letteralmente: da amare.
Quale idea meravigliosa quella di creare qualcosa solo per stimolare il pensiero positivo.
Non si resta indifferenti di fronte a quegli occhi a bottoncino, è un desiderio quasi incontenibile strofinare il proprio naso su quelle piccole vibrisse.
Per qualche giorno questo è stato possibile presso il Sanrio Lab di Piazza Bernardini, durante quest’ultima edizione di Lucca Comics & Games.
Eravamo scettici e quasi indifferenti quando abbiamo saputo che Hello Kitty avrebbe festeggiato il suo compleanno, eppure quando siamo passati di fretta, quasi non guardando, davanti a quel padiglione stillante amore, i nostri occhi hanno preso forma di cuore e ci siamo letteralmente buttati fra le braccia di quell’enorme peluche in materiale sintetico altamente infiammabile…E poi?
Improvvisamente il mondo si è tinto di rosa e uno tsunami di scintille colorate e stelline sorridenti profumate di fragola e lampone ci ha investiti e storditi.
C’è così poco affetto nel mondo, ci si abbraccia troppo poco, raramente si esprimono i propri veri sentimenti e poterlo fare gratuitamente diventa un’occasione irrinunciabile.
Forse qualcuno un giorno ci spiegherà perché certe immagini, certi colori, mettono in moto nel nostro cuore uno strano meccanismo, una misteriosa alchimia che ci fa cambiare improvvisamente prospettiva e il mondo improvvisamente ci sembra un bel posto.
Di solito queste sensazioni durano poco ma è comunque bello poterle provare.
Di Igor Mario Medved