Avere vent’anni (fra vent’anni) #03

1 novembre 2014 Fabrizio Salvetti

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Come sarà il mondo fra vent’anni? Come saranno quelli che avranno vent’anni fra vent’anni?
Posso immaginare che ciò che oggi è un germoglio fra vent’anni sarà realtà assodata. Posso immaginare una vita totalmente connessa, posso immaginare che le persone si presteranno i soldi a vicenda mettendo in secondo piano le banche così come oggi si scambiano informazioni senza troppo bisogno dei (mass) media, posso immaginare le rughe future dei politici di oggi, le tecnologia, l’ignoto delle invenzioni che verranno.
Posso immaginare una generazione di ragazzi allegri e spensierati in un mondo pieno di stimoli e – chissà – di serenità. Posso immaginare la voglia di cambiamento che anima gli orizzonti, ricchi di ideali, ogni volta che il sole sorge davanti agli occhi dei ventenni.
Posso immaginare ragazzi migliori di noi.
Ma come sarà Lucca Comics & Games fra vent’anni? E come sarà per un ventenne del futuro?
Per tentare di capirlo sono andato da un’artista timida e talentuosa: Rutu Modan. Le ho chiesto di esplorare una cosa tipicamente giovanile come lo stupore.
Ho raccontato a Rutu, mentre disegnava, la storia di un ometto che assieme a me ha conosciuto il suo lavoro pochi giorni fa. Questo bambino, uno che fra vent’anni avrà poco più di vent’anni, appena ha impattato lo sguardo con una delle sue tavole si è aperto in un “Ooohh…” di stupore.
Rutu si è fermata dicendo che questa cosa la emozionava e che non poteva proseguire con il tratto. Le ho chiesto se avesse mai visto lo stupore di chi guarda i suoi disegni.
“Da piccola ero timida, schiva – ha detto – non ero brava in nessuno degli sport che si fanno da bambini. Per me disegnare era stare in comunicazione con il mondo. Era qualcosa di solitario che si apriva verso la sterminatezza dell’umanità. Quando incontro qualcuno che ama i miei disegni, soprattutto bambini, mi sento compresa; l’affetto di queste persone mi riempie di gioia.
Ogni volta non posso che ripensare a me, a me da bambina.
Per tutte queste persone provo una gratitudine immensa, sì, gratitudine”.
Ecco, penso che se i ragazzi che avranno vent’anni fra vent’anni, se incontreranno artisti capaci di comprendere non solo le esigenze di carriera ma soprattutto il fatto che essere ammirati comporta una responsabilità che chiede di essere ricompensata con la gratitudine, saranno fortunati. Penso anche che se Lucca saprà dare spazio a questi artisti, avrà fatto qualcosa per rendere il futuro migliore del presente.
In soli vent’anni.

di Fabrizio Salvetti