Intervista a Humberto Ramos

31 ottobre 2016 Radio Impronta Digitale

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Humberto, sei stato un punto fisso dei miei anni ’90, insieme ai Green Day. Ci credi?
Sorride sorpreso Humberto Ramos, con l’espressione semplice e affabile che ha avuto durante tutta l’intervista fatta al padiglione Panini Comics, al terzo giorno di fiera.
“Seriously?”. Decisamente sì.

Era la fine degli anni ’90, quando al liceo ero rapito dalle sue storie di Impulso, il giovane nipote di Flash.
Classe 1970, Ramos debutta con la Milestone nel 1995, ma è il suo lavoro alla DC Comics che dà una scossa al mondo del fumetto americano: il suo stile ipercinetico ha dato anima e tratti prima a Impulso e poi a tutti gli eroi teenager della casa editrice, col team Young Justice in cui militavano anche Robin e Superboy. Nel 1998 lascia la DC e lancia con Joe Madureira e J.Scott Campbell una sottoetichetta indipendente della Wildstorm chiamata “Cliffhanger”, per la quale realizza la serie Crimson.
I suoi successi più recenti sono tuttavia legati alla Marvel, dove ha disegnato i personaggi più noti a partire da Wolverine e Spider-Man. E io, che seguo la sua carriera da 20 anni, non posso concedere nemmeno un minuto al mio cuore di fan, ma devo intervistarlo alla svelta: Humberto è ospite di Lucca Comics & Games per la prima volta e i Marvel Fan aspettano le sue firme.

Humberto, come hai trovato la città e questa kermesse così singolare?
Mi piacciono molto i festival europei, perchè hanno un’atmosfera diversa da quelli a cui siamo abituati negli Stati Uniti. Mi piace questo calore, questa gioia che traspare tra la gente in città. Sembra più un festival, appunto, che una convention. Mi piace!

I fan italiani sono un po’ più calorosi ed espansivi rispetto agli altri?
I fan sono sempre lici di incontrare i loro artisti preferiti e noi siamo sempre grati per questo. Gli italiani non sono stati da meno e quindi è stato bello conoscerli: la gente era sempre felice di vederci e stare con noi. Io sono  contento di passare del tempo in loro compagnia, quindi sì, è stato tutto molto piacevole.

Hai lavorato tanto su Spider-Man, sia su Superior Spider-Man che al ritorno del vero Peter Parker. Come è stato lavorare sui due personaggi?
È stato un periodo strano agli inizi, perchè non sapevamo cosa aspettarci dai lettori. Quando la gente ha letto per la prima volta il numero 700, molti fan si sono arrabbiati con noi per quello che era successo e per come era successo. Poi, quando Superior Spider-Man è apparso per la prima volta, è stato strano perchè c’è stata tantissima rabbia e frustrazione da parte dei fan. Tuttavia, la scrittura di Dan Slot ha gradualmente vinto il loro risentimento e ha riguadagnato l’affetto dei lettori, che alla fine hanno amato molto la saga.
Per me non è stato un lavoro da poco:  dovendo disegnare due Peter Parker, cercando di mostrare diverse personalità nello stesso momento, ho dovuto davvero far vedere che questo ragazzo – che noi conoscevamo appunto come Peter – era in realtà un villain o qualcosa di simile. È stato un approccio interessante al personaggio e spero di aver fatto un buon lavoro, ma in gran parte il modo in cui i fan hanno “abbracciato” questo nuovo eroe è dovuto alla scrittura di Dan.

E come ti sei trovato col ritorno del nostro solito e amichevole Arrampicamuri?
Sono sempre stato un grandissimo fan di Spider-Man fin da quando ero bambino e sono felice di essere quello che l’ha riportato in vita: è una pietra miliare nella storia del personaggio e aver ricevuto la benedizione di essere stato scelto per questa storia – che resterà tra quelle più importanti del personaggio – legherà per sempre il mio nome a Spider-Man. Questa cosa mi riempie di orgoglio.

Tu sei stato uno dei primi a sperimentare con influenze manga nel fumetto americano in una serie come Crimson. Ti manca Alex Elder?
Sì, mi manca. Ma non così tanto, onestamente, perchè la ragione per la quale non sto lavorando su quel personaggio è perche sono alla Marvel, con gli eroi con cui sono cresciuto, di cui sono fan, su testate che significano molto per me. Penso sia questione di tempo, prima che la marea di impegni si calmi e io possa tornare a lavorare su uno di quei progetti. Ho almeno quattro idee diverse che mi piacerebbe esplorare.

Su cosa stai lavorando adesso?
Ho appena finito una run su Extraordinary X-Men che sta venendo pubblicata in Italia e sto iniziando sui Champions, una serie che nasce dal finale di Civil War 2. È dedicata a un pubblico giovane, con i personaggi teen del Marvel Universe. È una serie molto divertente, per la quale sono tornato a lavorare con Mark Waid dopo tanto tempo. È un momento fantastico per lavorare con Mark, perchè la serie unisce Awesome Hulk, Nova, Viv Vision, Ms Marvel, Spidey (Miles Morale) e Ciclope. Sono le All Star dei giovani eroi Marvel, tutti personaggi adorabili, che la gente apprezza moltissimo e il taglio della storia farà divertire davvero tanto i lettori.

Non è un po’ un ritorno a “Un Mondo Senza Adulti”, ma questa volta alla Marvel?
Esattamente! Ma in questo caso la Marvel sta lavorando molto per far crescere il suo cast di giovani eroi e oggi abbiamo dei personaggi solidi, con un grande seguito, quindi non ci sarebbe periodo migliore per riunire questi personaggi e fare uscire un fumetto su di loro. Quindi spero proprio che i fan si divertiranno tanto quanto si divertivano con Impulso, magari anche di più.

Fabrizio Furchì – Radio Improntadigitale.org