Dai boschi al crowd
Getalive è la web series dedicata al Gioco di Ruolo dal Vivo. In Rete trovate le prime tre puntate, ora i ragazzi cercano fondi in Rete, tramite il crowdfunding che Lucca Comics & Games ed Eppela avviano quest’anno. Li abbiamo intervistati.
Ci dite in cinque righe di cosa parla questa serie? Da dove è nato il primo embrione di idea e perché, nell’ormai lontano 2011, avete deciso di provarci? E soprattutto: perché proprio una web series?
Getalive racconta le vite “vere” e “immaginate” di sei personaggi. Vite e caratteri molto diversi fra loro, che si alternano negli episodi in continui rimbalzi fra eventi di Gioco di Ruolo dal Vivo (GRV) e la quotidianità. Vite che si intrecciano e si allontanano, fino talvolta a combaciare. Ogni personaggio cerca in qualche modo la propria strada, combatte contro i propri demoni, insegue i propri sogni. Getalive racconta il mondo del GDR con ironia (autoironia!), leggerezza ma anche coerenza, e ne parla a tutti, a chi gioca e a chi ancora non ci ha capito niente. L’idea è nata grazie a Emanuele Tassi (regista dei primi tre episodi) di Babele Filmica. Non è un giocatore ma è stato fotografo per fari eventi fantasy di Gruppolucenera, è rimasto colpito da quello che ha vissuto da esterno e ha proposto di raccontare questo mondo così ricco di sfumature e di storie. Abbiamo scelto di farne una web series perché è qualcosa di fruibile da chiunque (e soprattutto da un pubblico giovane e/o nerd) e perché in questo rispecchia la “semplicità” di Getalive, il suo desiderio di essere compreso e alla portata di tutti. Ci premeva raccontare la nostra storia, e il web adesso è ciò che lo consente con maggiore efficacia.
Che cosa muove tutti gli appassionati di GRV in Italia (e anche all’estero, ovviamente) a dedicare all’ “andare per boschi” il proprio fine settimana e impersonare maghi e guerrieri? Ci sono decine di modi meno faticosi per “evadere dalla realtà”: perché proprio questo?
Il GRV ti porta fuori dal quotidiano. L’evasione dalla realtà è uno dei principali scopi o motivi per cui molti giocano, o per cui la maggior parte pensa che giochiamo. Ma ci sono altri aspetti importanti che un buon GRV porta con sé: la parte interpretativa, ad esempio, che può affascinare chi ha una vena teatrale, ma andando più a fondo il “mettersi alla prova”. Insomma, i giocatori non stanno a pascolare nei boschi, ma fanno – e devono fare! – inteso proprio come agire. Hanno delle prove da superare, enigmi da risolvere, e imparano attraverso il proprio personaggio a tirare fuori aspetti a volte sopiti o nascosti del proprio carattere. Su tutti la curiosità e il coraggio. E’ l’occasione per sfidare e sfidarsi. In fondo si sa, gli animali imparano con il gioco, e l’uomo non è da meno. Infine, ma non meno importante, come si dice noi in toscana “ci si tira” (con le spade finte, certo…), e solo questo per qualcuno è sufficiente.
Da come li avete presentati, i sei personaggi della serie sembrano “in cerca d’autore” sia nel GRV sia nella vita. Mentre li vediamo sulla scena del gioco di ruolo, sembrano alla caccia di una propria definizione anche nella loro vita reale (per quanto si possa definire “reale” la vita di un personaggio cinematografico). Come avete affrontato, nella scrittura della sceneggiatura, questa duplice scena su cui i protagonisti si muovono?
Ci siamo ispirati prima di tutto alla nostra esperienza di giocatori. Per i personaggi abbiamo attinto a mani larghe da tante persone conosciute, amici e altri giocatori che abbiamo incontrato. Per la storia ci siamo ispirati a situazioni o eventi realmente accaduti, sicuramente esasperandole o rendendole ancora più grottesche. La parte difficile è stato legare tutte le idee che ci ronzavano in testa per farne un racconto coerente. Nella fase di stesura della serie ci siamo sempre ricordati l’obiettivo che abbiamo con Getalive, ed è il motivo per cui si parla sia degli eventi sia del quotidiano dei personaggi: raccontare il mondo del GRV e approfondirlo, dire che si evade dalla realtà in qualche modo, ma che in questa evasione ci portiamo sempre dietro noi stessi, e che questa è la difficoltà, a volte la delusione, ma al tempo stesso la grande ricchezza e risorsa del GRV.
A Lucca Comics & Games ogni anno centinaia di giocatori animano le Mura, i Baluardi e i Sotterranei della città in tantissime sessioni di gioco di ruolo dal vivo. Quanti del cast hanno preso parte a una di queste sessioni? Avete un aneddoto da raccontarci legato a Lucca?
Come Clavisomni a Lucca Comics & Games abbiamo avuto l’occasione di organizzare un mini-live legato ai 30 anni del Richiamo di Cthulhu. E’ stato l’evento più partecipato che abbia mai organizzato l’associazione. C’erano giocatori da tutta Italia, una cinquantina, ma soprattutto – e questo è l’episodio che ricordiamo sempre col sorriso sulle labbra – abbiamo saputo a poche ore dall’evento che avrebbe partecipato anche Sandy Petersen, il creatore del Richiamo di Chtulhu, e che voleva cenare con noi organizzatori quella sera stessa, mentre eravamo nel pieno del delirio della preparazione pre-live. Abbiamo cenato quindi tutti insieme, con pizze prese in fretta e furia, e un Petersen sorridente e divertito.
Su Eppela è iniziata la campagna di crowdfunding della web series. Fin qui c’è voluta già una bella dose di coraggio e di passione e, insomma, un po’ di strada è stata fatta: ora il responso tocca ai fan e al popolo della Rete. A chi ha un progetto nel cassetto, come voi lo avete dal 2011, cosa consigliate di fare?
E’ difficile dare consigli in fase di crowdfunding, qui ci vuole davvero coraggio! Quello che possiamo dire è di avere chiaro l’obiettivo e cominciare a lavorare. Un passo alla volta. Avere sempre la mente aperta soprattutto a imparare cose nuove, anche da altri, perché ogni progetto essendo qualcosa di “nuovo” lo richiederà. Aprire quel cassetto e tirare fuori la propria idea è qualcosa di eccitante! E la passione che ci si mette vale tutta la fatica.