Il viaggio della speranza: rotta verso l’Area Pro

31 ottobre 2015 Fabrizio Salvetti

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I viaggi della speranza non sono solo quelli delle persone disperate che cercano un futuro per non cadere nell’abisso, quelli sono fatti tragici. I viaggi della speranza sono però anche quelli di coloro che inseguono un sogno e portano nel proprio viaggio un carico di desideri, aspettative e – appunto – speranze di realizzare un progetto di vita.

Per comprendere meglio cosa significhi viaggiare carichi di speranza siamo andati in Area Pro, il luogo in cui aspiranti professionisti incontrano gli editori e presentano i propri lavori. È qui che si manifesta una coppia di Roma, lui ricercatore, lei disegnatrice, hanno appena messo piede a Lucca. Hanno passato la nottata a ritoccare la loro proposta, ambientata nella New York fra i Sessanta e i Settanta, disegnata da lei e co-sceneggiata da lui. Il loro viaggio (lo definiscono “terribile”) è iniziato all’alba e le loro speranze sono un buon mix fra idealismo e concretezza: lei vorrebbe trasformare il suo talento in una professione, lui, con una carriera accademica già avviata, pur amando la scrittura, non saprebbe decidere così su due piedi.

Speranze anche per i due amici (uno ancora romano, l’altro ostiense) che hanno preso casa in una delle provincie vicine e che hanno scelto di dormire ieri notte, dedicando alle ultimissime correzioni il pomeriggio. Strategie di sonno diverse per speranza simili. Con loro abbiamo ipotizzato uno scenario: i colloquio va alla grande e Lucca Comics & Games chiede loro di disegnare i poster 2016. I due ragazzi si dividono e rispondono l’uno disegnando un manifesto ricco di gioia (“La mia felicità per avercela fatta”), l’altro ossequiando la manifestazione: “Vorrei rispettare i tema scelto dagli organizzatori ma lavorerei soprattutto di fantasia, in fin dei conti Lucca è sinonimo di fantasia”.

Aplomb da vero professionista per il trentaduenne comasco che già lavora come colorist ed p venuto anche per parlare di persona con editori con i quali già collabora. I suo viaggi è stato all’insegna della calma “Sai, è già il terzo anno che partecipo… Se oggi dovesse andare bene la mia vita non cambierebbe in modo radicale, il cammini proseguirebbe”. Molto suggestiva la sua metafora, disegnata, del viaggio: “Un pellegrino che cammina, alle spalle una gerla piena delle cose necessarie per proseguire nel viaggio; sulla pelle tutti i segni della vita”.

Emozionate le speranze del giovane bresciano che lascia trasparire la sua voglia di trasformare, davvero, il sogno in realtà.
Infine gli editor, quelli di Novel che ci raccontano di come non vedano speranze quanto determinazione nei ragazzi che presentano le loro opere e che lasciano intendere tutta la propria soddisfazione per un mestiere che è accompagnare nel viaggio, facendo qualcosa che nessuno in passato ha fatto per loro.

Ecco cos’è la speranza in viaggio, ecco cosa sono i viaggi della speranza per chi non fugge dalla guerra ma insegue, con la forza dei sogni, una meta da disegnare a colori vivissimi.

di Fabrizio Salvetti