Ultimo giorno, inizio di tutto

28 ottobre 2015 Teo Benedetti

ultimo-giorno

L’attesa sta quasi per finire.
Domani è il gran giorno.
Si aprono i cancelli dell’Isola che c’è, inizia la quattro giorni di Lucca Comics & Games!
I chilometri sono divorati, i parcheggi riempiti, gli ultimi metri percorsi.
Arriva l’invasione, l’arrembaggio, la folla in marcia.
E una parte di quella folla, in realtà, è già arrivata.
Oggi la città è una fila di furgoni, di pacchi, di pancali, di muletti, di ordini, di sbuffi e di corse.
Sì, perchè oggi, arriva la ciliegina sulla torta: milioni (si può dire? Credo di sì) di oggetti e tanti, tantissimi libri.
Non posso fare a meno di buttare un occhio dentro gli stand e veder spargere tonnellate di carta.
E per ogni tonnellata disposta, ce ne sono altrettante che aspettano fuori.
L’aria profuma di inchiostro, di carta appena stampata oppure di “nuovo”.
Le scatole di giochi sui tavoli hanno quell’odore – come potrei definirlo? – di “appena sfornato” come il pane la mattina presto.
Voi domani li vedrete disposti ma, credetemi, veder sorgere i colori degli stand dal nulla è una sensazione unica.
Lo staff del Festival ha creato la tela e ora gli standisti ci stanno, letteralmente, “pitturando” sopra.
In poco tempo, con velocità inenarrabili e un costante via-vai imparato e affinato nel tempo, piccole isole crescono in meno di ventiquattro ore.
Isole di arte, di gioco, di fumetto, di gadget, di creatività …isole che tutti noi visiteremo per la prima o per l’ennesima volta a caccia di quello che faccia per noi.
E se anche non trovassimo nulla al primo impatto, magari tra le pieghe dei colori potrebbe spuntare qualcosa che non conosciamo e che potrebbe catturare la nostra attenzione.
Lucca è anche questo: incontrare elementi creativi sconosciuti.
È afferrare, guardare, rimirare, posare e poi tornare a prendere per portarlo con noi per sempre.
È innamorarsi di un tratto che non conoscevamo, di una storia che non avevamo ancora sentito o che forse avevamo sentito tante di quelle volte ma non in quella versione che abbiamo davanti ora.
È fermarsi davanti agli artisti dell’Area Performance di Lucca Games e fissare il movimento del pennello, il gioco dei colori.
Oppure guardare timidamente quel tipo che sta chinando uno sketch agli stand di Lucca Comics, essere incuriositi dal suo lavoro e voler vedere come è su carta stampata.
Ho incontrato tanti sconosciuti nel corso del tempo fuori e dentro gli stand e molti, oggi, mi guardano dall’alto degli scaffali.
Ogni volume o gioco o gadget racconta una storia.
Una storia iniziata – in ogni caso – sempre a Lucca.
Per questo motivo, oggi, sarò a due metri da ogni isola in crescita, guardato di sbieco dagli standisti e scambiato magari per un Umarell (i tipi che stanno al margine dei lavori pubblici osservando gli operai e scuotendo il capo ndr), in cerca di altre storie che, da domani, porterò a casa con me.

Dedicato a coloro che stanno “dipingendo” i padiglioni in questo istante.

di Teo Benedetti